“Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia, se le cose semplici della natura hanno un messaggio che tu comprendi, rallegrati, perché la tua anima è viva“.
Non si toccano nemmeno, ma è come se fossero state separate alla nascita: Molise e Basilicata come due terre gemelle quasi siamesi si somigliano molto e presentano gli stessi tratti somatici, oltre che caratteriali. Sono entrambe di origine rurale, poco estese, hanno mare e montagna, colline, fiumi e laghi, un paio di province tranquille, tanto verde, una popolazione mite e rarefatta. Non sono, diciamo così, sulla bocca di tutti: al contrario, godono di un buon livello di anonimato che tutto sommato non dispiace.
Accumunate da problemi tutti meridionali legati alla viabilità, allo sviluppo o all’approdo di isolate e fumose fabbriche, queste due regioni sono popolate da gente che non ama far parlare di sé, se non per sostanza. Gente che lavora, che ancora oggi produce figli pronti a partire lontano e che al contempo conserva come in un grande portagioie un mucchio di tradizioni, monumenti, segni del pensiero, arte, saperi, valori e modi di essere ancora incontaminati, come i granelli di terra che calpesta. Incontaminati, sì, Molise e Basilicata sono piccoli immensi territori in cui la genuinità si respira, si tocca e si mangia. Ecco perché, come unite dal filo del funambolo, possono regalare, insieme, momenti speciali di un’ Italia semplice e unica, pulita e saggia, bella e ancora bella, sotto ogni punto di vista. I Viaggi dell’Origano vi propone un tour di otto giorni, poco più di una settimana da vivere con lo spirito della massima apertura alle mille sorprese che l’ambiente umano e naturale possono regalarci, dal primo all’ultimo momento. Per scoprire in compagnia ricchezze impensate che… non fanno rumore.
Aeroporto internazionale di Roma Fiumicino Leonardo da Vinci
Via dell’ Aeroporto di Fiumicino, 00054 Fiumicino RM (Ottieni indicazioni Google Map)
4 ore prima del tempo di volo
Si parte da Roma con minivan ed accompagnatore. Sarà proprio uno dei borghi al confine tra Abruzzo e Molise ad accogliere i nostri viaggiatori, Castel Del Giudice (Is), grazioso borgo di un territorio montano noto per essere eccellente esempio di rinascita, gemma di un’Italia bella e attiva che ha saputo trasformare aree in decadimento in bellezza e bontà. Grazie ad una forte sinergia tra amministrazione comunale, cittadini e imprenditori da un agglomerato di stalle private abbandonate è nato Borgo Tufi, splendido esempio di recupero conservativo smart con immobili che rappresentano la storia rurale del posto. L’area è infatti circondata da frutteti, nati da terreni incolti ed abbandonati, che oggi producono mele biologiche, dalle quali nascono marmellate, succhi di frutta e altri derivati che rappresentano il riscatto della produzione agricola, uno dei principali progetti su cui ha puntato l’intera comunità.
E’ la giornata dedicata ad una prima esplorazione dell’ Alto Molise, al trekking leggero con guide esperte, il modo più rilassante e benefico per addentrarci, piano piano, in questo piccolo paradiso montano. Qui i percorsi sono tutti ricchi di fascino, a partire da Capracotta e Vastogirardi (Is), e dalla Riserva Naturale Orientata di Montedimezzo (Riserva MAB Unesco): boschi, vette, sorgenti, piante e sentieri si uniscono in un unico profumo naturale nel quale si muovono 48 specie di mammiferi, 112 di uccelli, 10 di anfibi, 8 di rettili, 5 ittiche e 9 di invertebrati.
Le escursioni lungo il tratturo Celano – Foggia su cui avveniva la transumanza hanno un sapore speciale, così come osservare i segni del tempo fino alla doverosa visita a Sua Maestà Re Fajone, il faggio plurisecolare (almeno 500 anni di vita) della riserva, abbattuto dal forte vento in una notte tempestosa due anni fa. Dell’enorme albero, alto 25 metri e largo 6,40 metri, rimane oggi, come segno dei tempi, solo il moncone del tronco. E’ il Molise degli spazi, delle essenze e delle erbe essenziali, quello dei regi tratturi ancora visibili e percorribili come facevano un tempo i pastori e i commercianti.
L’ambiente, silenzioso ed ospitale, presenta emozionanti tradizioni ed un’accattivante semplicità in tutto, la stessa che scopriremo nel pasto di un tipico ristoro in loco.
Definita “L’Atene del Sannio” la cittadina di Agnone (Is) è un vero e proprio museo a cielo aperto e sarà la protagonista di questa giornata: palazzi e portali, archivi e biblioteche, botteghe artigiane e la prestigiosa fabbrica delle campane rappresentano le sue ricchezze e la rendono unica nel panorama storico-culturale d’Italia. Una storia lunga oltre mille anni quella della Fonderia Marinelli, la più antica fabbrica di campane cui Papa Pio XI concesse il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio. Guidati dagli stessi titolari faremo un affascinante percorso all’interno di una realtà in cui cultura materiale, chimica di precisione, arte, suoni, tradizione, storia, fede e passione si fondono davvero in un’unica preziosissima lega. Storia, gusto, e qualità troveranno quindi spazio nel laboratorio del formaggio presso uno storico caseificio locale tra scamorze, giuncate, trecce, ricotte e fiordilatte, oltre al mitico caciocavallo, vero alfiere della molisanità a tavola. Un pasto succulento e un salto al Museo di arte casearia della transumanza ci porteranno tra le radici vive di questo angolo appenninico. Trasferimento verso valle del Biferno e cena tipica.
A cavallo tra due valli, quelle del Trigno e del Biferno, a quasi 900 metri di altezza c’è un paese che ha tanto da raccontare. E’ Frosolone (Is), bellissimo centro noto per la storica produzione artigianale di coltelli ed altri attrezzi a lama. Tra le altre ricchezze a Frosolone brilla la produzione di latte delle mucche da alpeggio, attività legata all’antica transumanza dei capi di bestiame ancora oggi riproposta alle nuove generazioni. Scamorze, manteche, ricotte e caciocavallo, questo soprattutto nella insostituibile versione ‘podolica’, sono delizie da non perdere. Dominato dalla montagna, Frosolone pullula di bellezze naturalistiche, di pascoli e di faggete che rendono i suoi panorami inconfondibili. Una bella passeggiata farà da preludio al pranzo a base di tipicità locali. Dopo l’ennesima degustazione, rientrati alla base, è tempo di vero relax: perché non abbandonarsi dunque ad un’esperienza di Idroterapia fluviale? La struttura che ci ospiterà sarà ben attrezzata per questa o altre attività volte al benessere fisico e mentale. Seguirà una salutare cenetta in tranquillità.
Un’ottima colazione darà la giusta grinta per il viaggio verso la Basilicata (o Lucania), verso il Castello di Federico II di Svevia (fine XI secolo), l’eccellente falconiere, il sovrano illuminato e misterioso padre delle Costituzioni melfitane, norme che per la prima volta riconoscevano alle donne diritti prima impensabili. Tappa verso Melfi, allora, uno dei gioielli della Basilicata, dove arte, storia e natura si confondono, dove tra laghi e montagne nasce l’Aglianico del Vulture, vino DOC annoverato tra i più importanti vini rossi d’Italia, dove al gusto barocco della Cattedrale uniremo quello del buon cibo locale in una locanda tipica. Gerardo Giuratrabocchetti sarà il protagonista di un pomeriggio davvero speciale tra le prestigiose Cantine del Notaio di Rionero in Vulture (Pz) e condurrà gli ospiti lungo un sentiero fatto di gusto, sapere, lavoro e tanto amore. Lui, figlio di notaio, fiero del suo operato che ha reso immortale l’amato nonno Gerardo, come un antico menestrello, tra una degustazione e l’altra, immerge sempre menti e cuori in una storia di vita unica e travolgente. Una singolare cena al ristorante concluderà al meglio questo primo assaggio di Lucania verace.
Non ci vuole molto a raggiungere Monticchio (Pz) per un’immersione nella natura e nella storia locale. E’ il paese noto per i due splendidi laghi che si stendono ai piedi del monte Vulture, un vulcano spento da oltre 300 mila anni. Qui la magnifica Abbazia di San Michele Arcangelo ospita il Museo di Storia Naturale, inserito nella roccia, il cui contesto naturale rende la visita ancora più suggestiva e dove trova casa la Bramea Europea, farfalla unica nella specie alla quale è stato dedicato un museo multimediale di storia naturale. Ma la natura va toccata, va respirata. E allora via al “percorso del bello”, esperienza guidata da vivere rigorosamente a piedi che parte dal lago piccolo e porta attraverso il bosco alla scoperta dei suoi segreti. Sarà l’occasione per imparare a distinguere e cogliere le erbe aromatiche più profumate, da portare in un agriturismo pronto ad accoglierci per il pranzo e da utilizzare in un simpatico laboratorio pomeridiano. Qui in occasione del pranzo tipico sarà possibile osservare e, perché no, provare con mano le varie fasi della lavorazione del latte per degustarne poi tutti i suoi derivati. Oppure realizzare saponi profumati, intingoli curativi secondo le ricette della nonna o benefiche tisane da confezionare e da assaporare a merenda, magari con qualche biscottino fatto in casa. Cena rigorosamente caratteristica.
Venosa (Pz) rappresenta il passato più antico. Qui le prime comunità umane di cui si ha notizia sono del Paleolitico inferiore, come testimoniano i fossili e gli strumenti in pietra recuperati. Sarà avvincente dunque l’immersione nelle aree archeologiche della città tra sepolcreti normanni e vetusti mosaici. Prima del pranzo alla locanda l’appetito verrà stuzzicato da una degustazione di prodotti locali tra i vicoletti della città: la passeggiata sarà certamente più piacevole. Pomeriggio dolce e goloso nella graziosa località di Ripacandida: una mellinoteca (museo del miele), “L’Oro dei fiori”, ci mostrerà di cosa sono capaci le api e ci offrirà l’occasione per acquistare prelibati souvenir. Inoltre sarà possibile fare ghiotto tuffo nel primo centro benessere in Europa in cui tutto è a base di miele. Non ci vorrà tanto, appena giunti davanti alla chiesetta dedicata a San Donato, a capire come mai essa sia denominata “La piccola Assisi di Basilicata”: un prezioso ciclo di affreschi sulle pareti riveste come un manto dorato tutte le superfici: è la cosiddetta Bibbia di Ripacandida che avvolge l’osservatore nel braccio del grande mistero della fede e della vita. Riconosciuto dall’Unesco “Monumento messaggero di cultura di pace” la Basilica di Ripacandida ha ospitato lo scorso anno la visita del principe Alberto di Monaco. Addolcito il palato con il nettare delle api, a cena un po’ di cibo locale non guasta mai.
E’ questa la giornata dedicata a Matera, proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019 dal ministro ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo, che per l’intero anno porta avanti un ricco programma di aventi ed appuntamenti. L’approccio non può prescindere dall’immersione all’interno dei ‘sassi’, ossia i due quartieri caratterizzati da case nella roccia tipiche del posto: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. E’ la struttura della stessa località a portare gli ospiti nei meandri di un mondo unico nel suo genere, fatto di piccole abitazioni che raccontano costumi e abitudini quotidiane impensabili e che si divincolano tra scorci pittoreschi e vedute mozzafiato. E’ qui che si trova anche il ristorante per la sosta del pranzo. Un po’ di tecnologia, soprattutto se delle più efficienti ed antiche, non guasta mai. Nel pomeriggio, prima di ripartire, la tappa può essere il “Palombaro lungo”, ossia la più grande cisterna idrica ipogea della città di Matera che si trova sotto la pavimentazione di Piazza Vittorio Veneto e che raccoglie tutte le acque piovane e sorgive. Insieme ad altre cisterne ipogee forma la famosa ed affascinante Matera sotterranea. E’ il momento del rientro. Si riparte portando negli occhi e nel cuore non solo i luoghi, le attività, le prelibatezze del Molise e della Basilicata, ma soprattutto la bellezza della gente che ci ha ospitati e che ci ha trasmesso i suoi inossidabili valori. Con l’auspicio, naturalmente, di tornare quanto prima.
Abbiamo selezionato solo alloggi accoglienti, di qualità, rispettosi dell’ambiente e sostenibili. Sono tutti inseriti in un contesto urbano di pregio, autentico, in contatto con i residenti. I relativi punti di forza sono l’approccio ospitale e la cultura dell’accoglienza. Si può scegliere la struttura ricettiva al momento del confezionamento del tour completo.