“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio. Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra. Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede“.
Attraverso varie tecniche di arte terapia che spaziano dal teatro gestuale, la danza spontanea e la musica, la pittura creativa, lavoriamo alla ricerca del nostro clown interiore, della nostra “commedia essenziale”, al di fuori del convenzionalismo psicosociale.
Con l’ausilio di training energetici e dinamiche corporali ci addentriamo in ambiti sconosciuti della nostra personalità alla ricerca dell’accettazione di noi stessi e delle nostre risorse energetiche. Un viaggio di ritorno alle risorse espressive primarie, per sperimentare e accettarci in tutte le sfumature comunicative umane, partendo dalla riscoperta di essere noi stessi per mostrarci al mondo nella nostra completa bellezza e autenticità.
Le dinamiche artistiche svolte nella natura incontaminata molisana ci porteranno a vivere un’esperienza indimenticabile in grado di cambiare il modo di guardare e di sentire. Reinterpretando il senso comune creiamo una dimensione altra per rivivere il rapporto di noi stessi con la natura.
Il profondo abbraccio con il nostro idiota interiore, disadattato e represso all’interno della società dominante, ci conduce al tentativo di usare l’umanità ricoperta come strumento di trasformazione sia interiore che del mondo che ci circonda.
Un’esperienza adatta a tutti!
Arrivati nel posto che ci ospiterà nella nostra esperienza, sistemeremo i nostri bagagli e ci addentreremo nella natura per iniziare a praticare:
Respirazione e la consapevolezza corporale
Scioglimento tensioni emozionali energetiche
Danza spontanea
Introduzione al Clown
Grounding basico
Imitazione e esagerazione
Presentazione in clown
Alle 20 ci vedremo tutti a cena.
La giornata di oggi sarà dedicata alla messa in discussione della memoria corporale e alla ricerca di differenti condizioni espressive. Andremo a recuperare rituali primitivi attraverso la musica e la danza spontanea, per poi dedicarci all’improvvisazione teatrale.
La giornata sarà intervallata dalla pausa pranzo.
L’ultimo giorno racconteremo le nostre emozioni e proveremo a metterle in scena. Seguirà un aperitivo con musica.
Realizzata all’inizio del ‘700 dalla principesca famiglia Pignatelli, nel giro di qualche decennio divenne luogo di sosta indispensabile per i tanti che percorrevano la Consolare Sannitica, l’arteria che i Borboni realizzano per congiungere Napoli la costa adriatica.
Oggi quella antica osteria di Sepino è tornata a vivere. E nel rispetto della sua storia porta il nome di Antica Taverna del Principe.
Come un tempo, grazie al progetto di recupero realizzato dai proprietari, la famiglia Ialenti, torna ad offrire riparo, ospitalità, scambi e condivisioni ai viaggiatori, in un ambiente raffinato, accogliente, curato nei minimi dettagli.
Immersa nel verde e facile da raggiungere, l’Antica Taverna del Principe si compone di spazi molto ampi e camere al piano superiore, tutti arredati con pezzi d’epoca di rara bellezza.
L’ampia e luminosa sala nella quale un tempo trovavano riposo i cavalli, accoglie gli ospiti con grande calore, quello delle attenzioni dei padroni di casa e quello dell’enorme camino di magnifica forgia. Non possono sfuggire storia, archeologia, religiosità, paesaggi naturalistici, borghi e divertimento sul percorso in Molise che porta verso la Taverna.
Nel raggio di pochi chilometri ci sono infatti lo spettacolare sito archeologico della città sannita di Saepinum, il capoluogo Campobasso, i tanti borghi ai piedi o sulle pendici appennine e la stazione sciistica di Campitello Matese. Per gli amici dei Viaggi dell’Origano e per tutti gli altri ‘odierni viandanti’ in questo posto la parola d’ordine è qualità.
La si trova negli spazi, nei modi, nelle delizie del mattino fatte rigorosamente in casa e nelle tante iniziative che qui di continuo portano musica, teatro, libri, mostre ed eventi.